Un leader oscilla sempre tra due fuochi. Da una parte la tendenza a mantenere lo status quo che, nel bene e nel male, l’ha portato dov’è.
Se l’azienda va bene, perché cambiare? È una domanda legittima.
Dall’altra la tentazione a rivoluzionare, a innovare, a tentare strade non percorse finora. Qui la domanda che è lecito porsi è: perché no? Se aspetto potrei perdere il treno per il futuro…
Quando si tratta di prendere decisioni importanti il nostro framework è sempre identificato da questa dicotomia. A volte siamo spinti da un lato a volte da un altro, come un pendolo che oscilla eternamente.
Quello che però contraddistingue un buon leader è la coerenza delle proprie azioni. Il che non significa cercare di ancorare il pendolo ad un estremo oppure ad un altro. Significa perseguire sempre la propria vision, sia quando si tratta di innovare, sia che ci sia bisogno di tirare il freno e consolidare quanto fatto finora.
Ma che cos’è di preciso una vision? E come si crea?
Il concetto di vision può suonare strano, specie se utilizziamo il termine corrispettivo in italiano. Nella nostra mente la parola visione può evocare l’immagine di un leader che guida il suo popolo fuori dal deserto fino alla terra promessa o una specie di sogno indefinito che si cerca ciecamente di perseguire.
Per evitare di perdersi nel deserto e di mandare alla deriva il proprio lavoro, è necessario che la nostra vision sia qualcosa in più di un termine generico che ci frulla in testa e al quale accostiamo i nostri valori o i nostri obiettivi. Una buona vision deve essere innanzitutto semplice. Deve rispondere fondamentalmente a 3 interrogativi:
-Dove stiamo andando e perché andarci è importante per tutti?
-Come possiamo arrivarci?
-Che cosa significa per ciascuno la visione: c’è o non c’è allineamento?
Una buona visione deve generare chiarezza e aiutare tutti, a tutti i livelli, a prendere decisioni migliori. Nel mondo di oggi, infatti, soffriamo di un eccesso di possibilità, e la complessità e la confusione che ne derivano rappresentano impedimenti che non possiamo permetterci.
Le buone vision sono quelle che riescono a dare a tutti un’idea molto chiara dell’obiettivo a cui mirare, di ciò che si dovrebbe fare e di ciò che non si dovrebbe fare. Eccovi un esempio che mette in luce una vision vincente che rispetta questi parametri:
Il mantra Ryanair
La concorrenza tra compagnie aeree può avvenire in molti modi diversi: il servizio offerto durante il volo, gli orari, le rotte, lo spazio tra i sedili per allungare le gambe, l’intrattenimento a bordo, la qualità del cibo o del vino serviti, le sale d’aspetto negli aeroporti, la puntualità e molto altro ancora.
Michael O’Leary, fondatore di Ryanair, ha pensato ad una soluzione molto semplice per rispondere a tutte queste variabili di concorrenza: low cost, low cost, low cost, low cost, low cost, low cost, low cost, low cost, low cost.
È molto semplice, molto mirato e molto efficace. Tutti, compreso il cliente, capiscono che cosa significhi. Da questo concetto cardine, da questa vision, poi derivano tutte le diverse attività dell’azienda:
- Utilizzo di velivoli solo di un tipo così da minimizzare i costi
- Marketing online e taglio nell’utilizzazione degli agenti di viaggio
- Conferme elettroniche per i biglietti
- Puntualità elevata così da massimizzare l’uso della flotta e ridurre ulteriormente i costi
- Scelta di aeroporti secondari così da effettuare manovre più veloci e pagare meno tasse
Grazie a questa ricetta, Ryanair è metaforicamente e letteralmente decollata e oggi rappresenta una realtà imprescindibile per milioni di persone in tutta Europa e non solo.
Il suo successo si basa su due cardini: da un lato l’idea rivoluzionaria di far viaggiare tutti a prezzi contenuti, dall’altro una visione efficace che ha permesso alla compagnia irlandese di essere totalmente focalizzata e operativa e di abbattere i costi.
Come ben delineato da Jo Owen, una visione efficace presenta diversi elementi chiave:
- Aiuta a far concentrare l’azienda sulle poche ed essenziali battaglie che è necessario vincere
- Aiuta a far concentrare i dipendenti su quello che dovrebbero o non dovrebbero fare
- Non permette facilmente di sostituire il nome di un’azienda con un altro, sotto il cappello della stessa visione: la visione è unica e particolare
- Deve essere rilevante per tutte le parti interessante, dagli impiegati ai clienti finali
- Deve essere breve e semplice così che tutti se la ricordino.
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