Nel 1994 Fabio Capello ha vinto scudetto, Champions e Supercoppa Europea: un anno molto positivo, con tanti successi e bellissimi ricordi, primo tra tutti la Coppa dei Campioni vinta 4-0 contro il Barcellona di Johan Cruijff. È stato il punto più alto della carriera di Capello.
“Quella di Atene fu una partita molto difficile e allo stesso tempo facile da preparare:
tutti davano per favoriti i catalani, che arrivarono in Grecia convinti di aver già vinto.”
Fabio Capello
Il Barcellona arrivava ad Atene forte di ben quattro campionati consecutivi vinti e con in panchina il suo ex giocatore Johan Cruijff, che era riuscito a portare la sua filosofia di calcio nel Club catalano. Il Milan arrivava in Grecia dopo una pesante sconfitta con la Fiorentina (2-0) e con mezza difesa fuori uso. In quell’occasione, Capello aveva capito che Desailly non poteva giocare centrale, come aveva fatto contro i Viola ed era alla ricerca di una soluzione. In allenamento aveva provato tutte le combinazioni possibili e alla fine si era convinto che infondere sicurezza alla squadra era la priorità, puntando sull’esperienza dei singoli, schierati ognuno nel proprio ruolo più congeniale. Alla fine è Capello a prendere le giuste decisioni per vincere in Grecia.
L’undici titolare del Barcellona era da brividi: i blaugrana si presentavano con i favori del pronostico, sia per il valore della squadra, sia per i problemi dei rossoneri costretti a fare a meno della coppia di difensori centrali, entrambi squalificati. Una partita incendiata dalle provocazioni di Cruijff, talmente sicuro di vincere da farsi fotografare con la Coppa alla vigilia.
” Le finali sono sempre state la mia specialità, la paura non so cosa sia.
Non vedo proprio come possiamo perdere la Coppa dei Campioni.”
Johan Cruijff
” Se gli avversari ci segnano 3 gol, bene per lo spettacolo.
Perché noi ne faremo almeno 4.”
Johan Cruijff
Poi finalmente si gioca e in campo c’è solo una squadra: quella di Capello, che ridisegna il team e il suo Milan gioca una partita ai limiti della perfezione, una delle più belle della sua storia. Al fischio finale sarà un’altra la foto di copertina di quell’album: è un primo piano di Cruijff tra lo sgomento e l’incredulo, ferito nell’orgoglio, eppure non ancora del tutto convinto, nonostante il tabellone reciti chiaramente Milan-Barcellona 4-0.
Il risultato è una delle finali più memorabili e significative della storia della Champions League, è il trionfo di Fabio Capello, che ad Atene vive la serata più bella della sua lunga carriera da allenatore: è l’apoteosi del calcio italiano.
Come si arriva a disputare la partita perfetta?
“Con l’umiltà e la capacità di capire cosa bisogna fare per vincere:
tutto ciò che era stato preparato lo abbiamo eseguito sul campo in maniera perfetta.”
Fabio Capello
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