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Intelligenza Artificiale e sostenibilità: il futuro delle aziende è ESG

Intelligenza Artificiale e sostenibilità: il futuro delle aziende è ESG

Dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Onu alla dichiarazione di Google che intende “operare senza emissioni di carbonio 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno entro il 2030”, risulta sempre più evidente come la scarsità delle risorse, il cambiamento climatico e l’aumento dei costi siano questioni centrali per interi Paesi e organizzazioni.

La sostenibilità è la nuova valuta

“Il profitto a qualunque costo non va a beneficio della società”, osserva Jay Samit, già Independent Vice Chairman di Deloitte Digital, oltre che uno dei massimi esperti internazionali di innovazione, tecnologia e intelligenza artificiale. Anche Yvon Chouinard, fondatore di Patagonia, ha affermato che il capitalismo come lo conosciamo oggi è senza futuro, poiché il nostro pianeta e la società non sono più in grado di sostenerlo.

Si tratta di un pensiero sempre più diffuso che influenza sia gli stili di consumo sia l’approccio al lavoro. Secondo il Gen Z and Millennial Survey 2024 di Deloitte – uno studio globale che ha preso in considerazione oltre 22.800 intervistati della Gen Z (nati tra il 1995 e il 2005) e della generazione Millennial (nati tra il 1983 e il 1994) – oggi i giovani cercano un lavoro che abbia uno scopo e un impatto positivo sul mondo.

Il 59% della Gen Z e il 62% della generazione Millennial intervistati hanno dichiarato di verificare, prima di accettare un’offerta di lavoro, che tipo di impatto ambientale ha l’azienda e le politiche di sostenibilità che mette in atto. Del resto, il 46% della Gen Z e il 42% della Millennial hanno deciso di cambiare lavoro proprio a causa dell’impatto ambientale dell’azienda in cui lavorava.

Il modello di business del futuro

In risposta a queste nuove esigenze, le imprese sono chiamate sempre più spesso a tener conto, all’interno del costo reale di un prodotto, di molti fattori che vanno al di là di quello semplicemente economico, in primis l’impatto ambientale e il consumo delle risorse. Si parla quindi di capitalismo sostenibile, una soluzione che le imprese, dalle startup alle multinazionali, stanno adottando rapidamente.

Le aziende dalla prossima generazione – suggerisce Samit – dovranno incentrare le strategie di business su valori condivisi e capire l’esigenza di generare profitti che siano in grado di rafforzare la società. Man mano che questa nuova tipologia di capitalismo prende piede, la creazione di valore “si dissocia da profitti di breve termine” e si focalizza sul triplice obiettivo di condividere le risorse, supportare intere comunità e costruire una profittabilità sostenibile.

La competitività passa attraverso i valori

Sempre più frequentemente aziende e organizzazioni pubblicano rapporti annuali sui progressi in merito alla sostenibilità ambientale e sociale, per consentire a clienti, investitori e collaboratori di sapere in che modo agiscono i leader di settore su questo tema fondamentale. Oltre a fidelizzare i clienti: queste dichiarazioni di intenti permettono di attrarre e trattenere talenti e “inducono il management a prendere decisioni più lungimiranti”, sottolinea Samit.

Se non puoi misurarlo, non puoi migliorarlo

Tra gli obiettivi presenti nell’agenda di pressoché tutte le aziende, la decarbonizzazione è una delle urgenze primarie. Si tratta di un processo complesso che mira alla riduzione delle emissioni di carbonio e che richiede investimenti significativi e competenze specializzate, nonché una visione che tenga conto dei benefici sociali ed economici nel lungo periodo.

Ma “se non puoi misurarlo, non puoi migliorarlo”, diceva Peter Drucker.

In tal senso, le tecnologie avanzate e l’Intelligenza Artificiale fungono da catalizzatori della transizione verso un’economia più sostenibile poiché, attraverso l’automatizzazione della raccolta dati, della loro analisi ed elaborazione, forniscono alle aziende strumenti per definire strategie efficaci volte ad ottimizzare i processi produttivi e a ridurre lo spreco di risorse.

La capacità di misurare in tempo reale i consumi energetici aziendali, infatti, offre la possibilità di comprendere a fondo i consumi, sia in termini quantitativi che qualitativi, facilitando l’adozione di soluzioni efficaci per l’ottimizzazione energetica e la riduzione delle emissioni.

È il caso, ad esempio, di Edison Analytics, servizio basato su una piattaforma di energy intelligence – che vede la collaborazione tra Edison NEXT e METRON Italia – e che consente non solo di monitorare, gestire e ottimizzare i consumi energetici grazie a modelli di data science, ma anche di identificare e azionare nuove leve di decarbonizzazione. Inoltre, grazie a modelli predittivi e alle simulazioni, Edison Analytics permette di esplorare i dati in modo prospettico, prevedere i consumi e individuare opportunità di saving, fornendo alle aziende una analisi e ottimizzazione energetica costanti, orientate al miglioramento continuo delle prestazioni energetiche e della propria sostenibilità.

Il futuro del business è disruptive: Jay Samit al Leadership Forum

AI, digital transformation, tecnologie esponenziali: ne parleremo al Leadership Forum insieme a Jay Samit, già Independent Vice Chairman di Deloitte, è uno dei massimi esperti internazionali di innovazione, tecnologia e intelligenza artificiale, nonché imprenditore e Chairman di VERSES Technologies Inc, azienda leader nel settore dell’AI.

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