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Leadership e visione: per crescere serve correre il rischio di essere creativi

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Non c’è crescita senza creatività

Trovare soluzioni innovative a problemi esistenti, elaborare nuove idee, esplorare ambiti ancora sconosciuti e che, invece, possono essere il tramite fondamentale per raggiungere gli obiettivi prefissati: la creatività è una skill strettamente legata all’assunzione del rischio e sempre più ricercata nel mercato del lavoro.

I collaboratori creativi, infatti, sono quelli più disposti ad assumersi rischi significativi pur di innovare e far crescere l’azienda e, al contempo, sono anche disposti ad assumersi il “rischio sociale di parlare”, osserva Michele Wucker – esperta di economia e risk management –, sollevando obiezioni che possono evitare all’azienda di commettere errori.

Andare oltre i limiti del convenzionale

Il concetto di creatività è spesso associato quello di arte. Certo, tantissimi grandi innovatori hanno prima formulato le loro idee attraverso il disegno o altre rappresentazioni grafiche, proiettandosi in uno scenario futuro in cui le intuizioni hanno poi preso forma. E non bisogna andare nemmeno tanto indietro nel tempo, o spostarsi su un ambito troppo diverso da quello del business, per trovare un esempio: siamo nel 2001 e Jeff Bezos ha appena abbozzato l’Amazon Flywheel, un semplice diagramma che è poi diventato il business model dell’azienda. E lo ha fatto sul retro di un tovagliolo.

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È semplice immaginare come l’arte possa essere un “luogo in cui ci si sente a proprio agio nell’avventurarsi in territori sconosciuti e di conseguenza nell’innovazione”, aggiunge l’esperta. Ma la creatività va oltre la voglia di testare idee che superano limiti già tracciati: nell’arte, ma soprattutto nel business, implica anche riconoscere che le proprie convinzioni potrebbero essere sbagliate, a tal punto da mettere in discussione metodi e criteri usati fino a quel momento. Guardare i problemi da nuove prospettive – attraverso brainstorming, reverse engineering o pianificazione di più scenari probabili, ad esempio – consente di sperimentare soluzioni innovative apportando dei vantaggi competitivi, anche quando il rischio di ottenere “un risultato indesiderato o addirittura di un fallimento totale è molto alto”.

Rischio e creatività: il binomio da incentivare

Ma senza rischio non c’è innovazione e senza innovazione non c’è crescita. L’attitudine di un leader, soprattutto sotto questo punto di vista, è fondamentale. Siamo sempre più consapevoli che il modo in cui si comporta chi è alla guida influenza notevolmente il comportamento dei team, incidendo anche sulla loro creatività e sulla propensione ad assumersi dei rischi.

Per stimolare la creatività è importante costruire un ambiente lavorativo sicuro a livello psicologico. Infatti, come già analizzato in questo articolo, quando c’è sicurezza psicologica sul posto di lavoro, le persone si sentono libere di condividere spunti, innovazioni, ma anche feedback negativi, possibili migliorie, paure, senza essere frenati dal timore di essere umiliati o emarginati dal leader stesso.

Ma c’è di più: un clima sereno incentiva i collaboratori a uscire dalla comfort zone e guardare e indicare prospettive ancora inesplorate, esponendosi in prima persona ai rischi che ogni scelta comporta. Leader e manager possono supportare sia la creatività, sia la capacità di assumere dei rischi incoraggiando apertamente i collaboratori tramite domande, ad esempio, o interpellando chi di solito è più reticente a parlare. Ciò non significa rendere le persone automaticamente più creative, ma incentivarle a liberare la loro capacità di applicare la creatività al processo lavorativo.

Non solo nuove idee: le idee vecchie che non funzionano

La creatività non consiste solo in trovare nuove idee, ma anche segnalare potenziali svantaggi di un prodotto, proporre miglioramenti al servizio di punta del momento, o sostenere innovazioni a cui l’azienda resiste. Si tratta di una creatività legata a una specifica tipologia di rischi: i rischi sociali che possono portare a conseguenze negative sul posto di lavoro, se non a una vera e propria emarginazione.

Eppure, sottolinea Wucker, le persone che sono disposte a parlare, anche quando farlo potrebbe mettere a repentaglio la propria carriera, sono risorse essenziali poiché in loro c’è un doppio vantaggio: supportano la ricerca di nuove opportunità e, al contempo, sollevano obiezioni che aiutano l’organizzazione a evitare perdite.

“Se iniziamo a cercare persone che sono pronte a sostenere questa tipologia di rischi, che va di pari passo con la creatività, potremmo trovare fonti creative dove meno ce lo aspettiamo.”
– Michele Wucker

Risk management al Leadership Forum

In un’economia sempre più volatile, la gestione del rischio e la disponibilità ad assumersi alte percentuali di rischio sono skill essenziali per incentivare la crescita aziendale non solo a livello locale, ma anche sul piano globale. Al Leadership Forum, parleremo di risk management insieme a Michele Wucker, esperta di economia, finanza e risk management nonché ideatrice del concetto di “Rinoceronte Grigio”, un nuovo, interessante framework per la gestione del rischio, che sta ridefinendo i paradigmi del decision making in tutto il mondo.

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