La maggior parte delle persone si muove lungo linee continue. Cerchiamo in ogni momento di dare un ordine a tutto, dalla temperatura, alle fotografie appese al muro, finanche alla ricchezza di un Paese. Il filo con il quale finora abbiamo tessuto le trame della realtà è uniforme e frutto di un modus operandi che, a sua volta, deriva da un modus pensandi lineare, logico, causale e razionale.
La fede incondizionata e profondamente radicata che riponiamo in quello che abbiamo eletto a “modello di ragionamento perfetto”, ci ha aiutato a catturare e comprendere le complessità della scienza, della società e della storia offrendoci l’incommensurabile promessa di un progresso senza limiti.
Ci siamo convinti che, nella vita così come nel lavoro, le rotte più promettenti seguano modelli prevedibili e che “attraverso il duro lavoro e l’esperienza” potremo progredire con successo lungo il tracciato disegnato. Eppure, sarebbe riduttivo limitare ogni cosa ad una linea continua e perseverare nell’ostinata convinzione che i grandi leader abbiano raggiunto un comune punto d’arrivo lungo questa retta immaginaria.
Un buon capo non diventa un vero e proprio leader dopo aver seguito dei passi prefissati e uguali per tutti, la leadership non arriva con uno scarto di anzianità. Solo perché qualcuno ha lavorato per molti anni non significa che abbia acquisito le qualità e le competenze per guidare una squadra. Allo stesso modo, la promozione ad una posizione manageriale non trasforma automaticamente in leader.
Da Ford a Musk, l’essenza della Leadership di successo
I leader più noti della storia non si sono formati in scuole speciali con registri e piani formativi, ma hanno lavorato sulla propria personalità e sul proprio carattere, cambiando quegli atteggiamenti controproducenti, trovando sempre nuovi modi (spesso anticonvenzionali e totalmente illogici!) per superare gli ostacoli e rigettando puntualmente forme di pensiero preformate.
I leader guidano, anche quando si trovano di fronte a delle apparenti battute d’arresto. Henry Ford, prima di guadagnare i 109 miliardi di dollari che lo hanno reso la nona persona più ricca della storia, ha dovuto fronteggiare numerosi ostacoli. Tra questi ricordiamo il fallimento della Hemp Body Car, un’automobile mai messa in commercio realizzata ed alimentata interamente con la canapa, e il tracollo della Detroit Automobile Company, la società con la quale Ford lanciò sul mercato il Quadriciclo, considerata la prima automobile della storia. Se Ford si fosse arreso davanti ai primi ostacoli, oggi non esisterebbe una delle maggiori società produttrici di automobili del mondo.
E cosa dire di Elon Musk, una delle menti più brillanti del ventunesimo secolo? La sua azienda Tesla Motors, che produce veicoli elettrici per il mercato di massa, è stata più volte considerata sull’orlo del fallimento. Ma negli ultimi cinque anni, spinte da un’armata di piccoli investitori, le azioni di Tesla sono cresciute del 1200 per cento, un’ascesa vertiginosa che ha conferito all’azienda un valore di circa 32 miliardi di dollari.
Credo che questo sia il miglior consiglio: pensa sempre a come si potrebbero fare le cose meglio e metti in discussione te stesso.
Elon Musk
La leadership si manifesta come una chiamata travolgente che stimola le azioni, animazione pura ed energizzante, spesso imprevedibile e istintiva. Un grande leader continua a migliorare se stesso in ogni modo possibile, non smette mai di imparare, è ricettivo agli stimoli e condivide il proprio miglioramento anche con gli altri. Un leader diventa tale quando impara a gestire in primis se stesso.
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