Magari non oggi ma molto presto sarai chiamato a tenere una presentazione davanti a più persone. Un’intervista, un meeting di vendita, una riunione… non importa quale sarà l’occasione. Il tuo giorno sta arrivando e forse penserai che, per sciogliere un po’ la tensione, la cosa migliore da fare sarà iniziare con una bella battuta. Niente di più sbagliato! Ecco un paio di dritte da seguire formulate dal più autorevole esperto a livello mondiale di elevator pitch Oren Klaff per evitare che si verifichi un disastro:

1. Barzellette

Il giorno della presentazione, non impegnarti a inventare battute “esilaranti” sotto la doccia per poi riproporle ai tuoi malaugurati interlocutori. Li prenderai alla sprovvista, facendoli sentire a disagio perché obbligati a ridere e rischiando di partire già in clamoroso svantaggio.

2. Memorizzazione

Ti sei mai chiesto come fanno gli attori a ricordare tutte le battute a memoria? Online si trovano numerose tecniche di memorizzazione, ideate per lo più per studenti ventenni o aspiranti attori. Eccone un esempio:

– Memorizza un paragrafo e, subito dopo, schiaccia un pisolino

– Passa il pomeriggio con gli amici in un bar a leggere le battute dell’altro

– non preoccuparti di conoscere le linee, sei lì perché sei bello

– Respira

Probabilmente, utilizzare una tecnica di questo tipo ti farà licenziare dall’azienda in cui lavori! Invece, potrebbe esserti utile sapere che il grande Dustin Hoffman impiega circa 1 ora per memorizzare solo 6 minuti di sceneggiatura. Chi non ha la stessa esperienza alle spalle, probabilmente avrà bisogno di più tempo.

3. Usa dei fogli promemoria

I fogli promemoria sono ottimi per non farti uscire dal tracciato. In fondo, si chiamano fogli PROMEMORIA per un motivo. Puoi controllarli ogni tanto mentre parli, ma attenzione a non sfogliarli enfatizzando il gesto, altrimenti sembrerai un dilettante.

4. Prepara la sceneggiatura

Ci sono vari metodi da poter applicare in preparazione ad una presentazione:

• Stile libero. Non serve una pianificazione, basta lasciarsi andare ed essere se stessi.  Questa modalità è molto rischiosa e suona un po’ come quando si esaurisce la biancheria intima e si spera che nessuno se ne accorgerà.
• Definisci i punti chiave. Costruisci una struttura e definisci alcuni punti chiave. Questa presentazione risulta sempre un po’ diversa ogni volta che la si fa, ma l’obiettivo e il messaggio di fondo rimane sempre lo stesso. Segui un filone narrativo ben definito, arricchendolo in modo spontaneo con ampie argomentazioni ed esperienze per dare più colore.
  
• Memorizza l’intero script. Potresti pensare che questo metodo faccia sembrare robotici e inautentici e, in effetti, è proprio così. Guardare qualcuno che ripete meccanicamente qualcosa ci rende nervosi e privi di interesse.

Ognuno dei tre metodi ha vantaggi e svantaggi, non c’è n’è uno migliore. Oren Klaff suggerisce una combinazione delle tre tecniche, come segue:

Step 1: Memorizza l’apertura. Le introduzioni devono essere forti e chiare per catturare l’attenzione e coinvolgere le persone a perorare la tua causa. Inoltre, distende i nervi e ti concede una certa sicurezza iniziale. 

Step 2: Reverse Freestyle. Dopo l’introduzione, ti sentirai un po’ più sciolto e sarai pronto per lasciarti andare ad un autentico momento di freestyle. Ma attenzione! Fai una lista delle cose da NON dire assolutamente, ad esempio: non dire nulla di negativo sulla concorrenza; non ridere alle tue stesse battute prima che lo facciano gli altri; non chiedere al pubblico “ha senso?” solo per vedere se ti stiano ancora prestando attenzione.

Step 3: Memorizza le transizioni tra le principali sezioni e 

Step 4: MEMORIZZARE 

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