In Italia si parla sempre più spesso di Growth Hacking Marketing, l’implacabile macchina per la crescita ideata da Sean Ellis che gli ha permesso di far esplodere il successo di startup come Dropbox, Eventbrite, LogMeln e Lookout, valutate poi milioni di dollari. Imprenditore e consulente di startup, Sean Ellis, è oggi il CEO di GrowthHackers.com.
“Il Growth Hacking è un processo di rapida sperimentazione attraverso una serie di canali
di marketing per individuare i modi più efficaci per far crescere un business.”
– Sean Ellis.
Il Growth Hacking è la nuova frontiera del marketing e consiste nella creazione di un metodo rigoroso per generare una crescita veloce del mercato, che viene accelerata grazie alla sperimentazione. Infatti solamente sperimentando, innovando e apportando periodicamente migliorie al prodotto che si riesce a generare un’offerta su misura per il cliente, anche con budget ridotti.
Quali sono i segreti del Growth Hacking?
Perché la sua efficacia è tale da consentire uno sviluppo così rapido?
Innanzitutto perché innesca una forte sinergia fra tutti i reparti dell’azienda mettendo insieme équipe interdisciplinari e collaborative che riuniscono data analyst, ingegneri, product manager e marketing.
In secondo luogo, perché permette alle aziende di coniugare un’efficiente analisi dei dati e le competenze tecniche con i contributi del marketing, allo scopo di ideare velocemente nuove soluzioni per alimentare la crescita.
Infine, perché consente di attingere ai dati in maniera efficace, estrapolando informazioni specifiche, rilevanti e in tempo reale sul comportamento dell’utente per creare strategie più coerenti e dar luogo a campagne più mirate e produttive.
I 4 passaggi chiave del Growth Hacking
Grazie all’esperienza maturata con la sperimentazione, Sean Ellis, è riuscito a individuare dei passaggi chiave per raggiungere un rapido successo e ottenere un buon posizionamento nell’immaginario collettivo dei consumatori. Il patrimonio acquisito di conoscenze gli ha consentito, nel 2017, di scrivere il libro Growth Hacking Marketing, in cui spiega come implementare questo approccio, suggerendo ai lettori quali sono i passaggi da compiere per attuare una buona strategia di crescita.
Il primo step è quello di concentrarsi sul Customer Journey, ossia il percorso del cliente, poiché esso è la risorsa più importante di ogni growth hacker e, come afferma in una sua intervista:
“Se non azzecchi la prima esperienza utente non ci sarà una seconda esperienza utente…”
Sono infatti i clienti la miniera d’oro di ogni azienda e la fonte del successo di un prodotto, specie poi se si riesce a creare un “MUST HAVE”, cioè un prodotto/servizio che, una volta provato, diventa indispensabile per i consumatori che non possono più farne a meno.
Per sapere quando cominciare a spingere sulla crescita è necessario poi identificare il “momento AHA!”, quello in cui gli utenti si rendono conto dell’utilità del prodotto, in cui capiscono il vero valore fondamentale, a cosa serve, perché ne hanno bisogno e che benefici trarranno dal suo utilizzo. Un “momento AHA!” è l’ingrediente necessario per avviare una crescita sostenibile e trasformare l’esperienza dell’utente in qualcosa di straordinario.
Di fondamentale importanza è anche la definizione della “Stella Polare”. Questo concetto è emerso per primo nelle imprese della Silicon Valley, che hanno iniziato a investire in una crescita sostenibile a lungo termine. “La Stella polare” è la metrica che cattura al meglio il valore fondamentale che il prodotto offre ai clienti, ecco perché ottimizzare gli sforzi per farla crescere è la chiave di volta per ogni impresa. Per Facebook, ad esempio, la “Stella Polare” è rappresentata dagli utenti attivi quotidianamente mentre per Airbnb dal numero di notti prenotate dagli utenti.
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