Si respira aria di cambiamento nella casa natale di Topolino: la Walt Disney Company ha infatti detto addio a Netflix e deciso di aprire le porte allo streaming:
- L’8 agosto la Walt Disney Company ha annunciato che nel 2018 aprirà un proprio canale sportivo ESPN, che includerà le competizioni della National Hockey League e della Major League Baseball. Il servizio offrirà inoltre 10.000 eventi dal vivo l’anno. I seguaci statunitensi dello sport, in questo modo, non avranno più bisogno di un abbonamento via cavo per guardare i propri sport preferiti.
- La società di Topolino è pronta anche a lanciare la propria piattaforma di streaming (prevista nel 2019), dicendo così bye bye a Netflix. La nuova piattaforma disneyana offrirà infatti l’accesso esclusivo ai nuovi film Disney e Pixar. In sostanza, i consumatori statunitensi che vorranno accedere a questi contenuti dovranno rivolgersi direttamente alla fonte, senza intermediari.
Per la realizzazione di questi due canali di streaming, Disney ha investito 1,58 miliardi di dollari su BAMTech, la società specializzata in tecnologie video, di cui possedeva già il 33%, assicurandosi un ulteriore 42%.
Che cosa ha spinto Disney verso questi due nuovi progetti?
La questione è certamente ampia. Eppure si tratta di un divorzio, quello tra i due colossi statunitensi, che non sorprende gli addetti ai lavori (già nel 2015, Disney aveva lanciato un servizio di streaming chiamato DisneyLife nel Regno Unito). Inoltre, è facile dedurre che dopo la registrazione di un calo delle entrate e un calo del 9% del reddito netto, Disney abbia voluto una fetta della torta dello streaming online, che sta diventando un mercato sempre più competitivo.
I servizi online hanno cambiato non soltanto il panorama multimediale, ma le abitudini stesse dei consumatori, facendo vacillare i modelli commerciali tradizionali.
Uno studio di PwC mostra come Amazon (nella forma di Prime) e Netflix supereranno i ricavi cinematografici a partire dal 2020, mentre l’ultima indagine di Leichtman Research mostra come – nel primo trimestre 2017 – Netflix abbia superato, in numero di abbonati, la TV via cavo.
Attualmente la tv via streaming conta 104 milioni di utenti in tutto il mondo e i numeri sono destinati a salire vertiginosamente.
Tra i motivi che spingono sempre più persone ad abbandonare la tradizionale via cavo a favore della visione online ci sono sicuramente la convenienza economica, i contenuti originali e la ridottissima pubblicità.
Digitalizzare o scomparire
Disney ha avvertito il cambiamento del mercato e ha deciso così di puntare sullo streaming.
Se da una parte è bene ricordare che, a differenza di Netflix, la Walt Disney Company (insieme alle sue filiali ed affiliati) è diversificata tra differenti segmenti di business (reti multimediali, parchi e resort, prodotti di consumo e media interattivi…), dall’altra è chiaro che ha voluto fare un ulteriore passo in vista della rapida crescita di Netflix.
Decidendo di sviluppare una propria piattaforma di streaming, il marchio Disney ha preso il controllo del suo futuro digitale, proiettando l’azienda in avanti e scommettendo in un’azione senza dubbio audace per affrontare l’attuale scenario multimediale.
“Il panorama dei media è sempre più definito dai rapporti diretti tra creatori di contenuti e consumatori e il nostro controllo della vasta gamma di tecnologie innovative di BAMTech ci darà il potere di forgiare tali connessioni, insieme alla flessibilità per adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato”, ha affermato Robert A. Iger, Presidente e Chief Executive Officer della Walt Disney Company, riferendosi al “cord cutting”, vale a dire i recenti passaggi dagli abbonamenti alla tv ai servizi online.
“Questa acquisizione e il lancio dei nostri servizi diretti al consumo segnano una strategia di crescita completamente nuova per l’azienda, che trae vantaggio dalle opportunità incredibili che la tecnologia in cambiamento ci fornisce per sfruttare la forza dei nostri marchi”.
Si tratta di un vero e proprio passaggio strategico verso la distribuzione digitale diretta al consumatore.
Un passaggio inevitabile?
Ora è lecito domandarsi:
Avrà successo Disney? Netflix avrà un potente rivale nello streaming? La Walt Disney Company è arrivata troppo tardi?
Fateci sapere cosa ne pensate lasciando un commento!
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